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La Val Sanguigno è una delle valli minori della provincia di Bergamo ma è considerata l’area con la più alta biodiversità delle Orobie Bergamasche.

Deve il suo nome al colore che la vegetazione assume in autunno, quando le foglie degli alberi si tingono di rosso intenso.

La Valsanguigno è attraversata dal torrente Sanguigno che poi si butta nel torrente Goglio.

I balzi e le cascatelle formate da questi torrenti, regalano uno spettacolo naturale meraviglioso e le pozze d’ acqua cristallina che si formano, offrono un po’ di refrigerio durante le calde giornate estive.

E’ in questa valle che si trova un bellissimo percorso adatto a tutti, quello che porta al Rifugio Gianpace.

Il sentiero

Il sentiero o meglio, i sentieri per raggiungere il rifugio, partono a Valgoglio nei pressi della Centrale di Aviasco (965m).

Qui si può parcheggiare l’auto pagando un “gratta e sosta” acquistabile nei pressi del comune di Valgoglio.

Il parcheggio non è grandissimo (circa 50 posti auto) pertanto, soprattutto in estate, quando molte persone arrivano fin qui in cerca di un po’ di tregua dal caldo delle città, trovare un posto dove lasciare l’auto non è facilissimo. Se possibile quindi evitate i week end o arrivate molto presto al mattino.

Ma torniamo al sentiero…

Per raggiungere il Rifugio Gianpace ci sono 2 sentieri che partono entrambi dopo il ponticello che si trova lasciandosi la Centrale alle spalle.

Un cartello in legno indica, sulla sinistra il sentiero breve ma più ripido (1h circa), mentre sulla destra quello un po’ più lungo ma più dolce (1,5h circa).

Noi abbiamo deciso di seguire il percorso più lungo che, a parte qualche brevissimo tratto leggermente ripido e un po’ scivoloso per via della presenza di acqua, è davvero fattibilissimo.

Qualsiasi sia la vostra scelta comunque, non preoccupatevi, entrambi i sentieri costeggiano il torrente,  possono essere percorsi anche con i bambini (ma non con i passeggini) e hanno l’ultimo tratto in comune.

Se non volete fermarvi a mangiare al rifugio o se il rifugio è chiuso, portatevi qualcosa nello zaino; lungo il percorso si trovano anche alcune aree pic nic dove fare una sosta.

Il percorso è talmente bello che, senza quasi rendersene conto, si raggiunge la meta; il rifugio Gianpace a 1331m d’altezza

Il sentiero dettagli tecnici

Sia che si decida di percorrere il sentiero più ripido che quello più dolce, il percorso da seguire è il 232.

Sentiero ripido

Dislivello: +400m

Lunghezza: 2,2m

Tempo di percorrenza: 1h – dipende dalla velocità di cammino e da quante soste si fanno

Difficoltà:facile ma essendo piuttosto ripido, serve un po’ di allenamento

Sentiero normale

Dislivello: +400m

Lunghezza: 3,0m

Tempo di percorrenza: 1,5h – dipende dalla velocità di cammino e da quante soste si fanno

Difficoltà:facile con alcuni tratti ripidi e scivolosi verso la fine del percorso

Attrezzatura

Anche se decidete di seguire il sentiero più lungo e più dolce, non dimenticatevi mai che vi trovate in montagna e si deve prestare sempre la massima attenzione.

Scarponcini da trekking e abbigliamento adeguato sono d’obbligo!

Se però deciderete di visitare la valle in estate, non dimenticatevi di indossare un costume e di mettere nello zaino salviette, cambio (soprattutto se viaggiate con i bambini), ciabattine e/o scarpette d’acqua; saranno d’obbligo per rinfrescarvi nell’acqua del torrente.

Un trekking adatto a tutte le stagioni

 La Val Sanguigno è una località che si presta ad essere visitata in tutte le stagioni.

L’ estate sembra essere il periodo migliore in quanto si possono apprezzare le specie vegetali che caratterizzano la sua Biodiversità, si può giocare o sdraiarsi sui prati attorno al rifugio e rinfrescarsi nelle pozze dei torrenti.

Ma la valle è molto bella anche nelle altre stagioni. In autunno per esempio, la vegetazione si colora di un rosso intenso tanto da attribuirgli il nome di Sanguigno; deve essere davvero molto particolare!

In inverno invece, si può ammirare il rifugio avvolto da una montagna di neve candida!

Pochi si avventurano fin qui nel periodo invernale e per questo il manto nevoso risulta davvero intatto.

Noi abbiamo percorso il sentiero verso la fine di marzo e, in prossimità del Gianpace, abbiamo trovato davvero moltissima neve.

Nel caso decidiate di visitare la valle in inverno, tenete conto che il rifugio non sarà aperto e attrezzatevi adeguatamente!