In questo articolo vi porteremo a conoscere il Carnevale della Sardegna, un momento unico che fonde magia e tradizioni.
Se pensate infatti che il Carnevale sia solo stelle filanti, maschere colorate e carri allegorici allora non siete mai stati in Sardegna.
Siamo ormai a metà Gennaio e, passate le feste natalizie, si attende impazienti l’arrivo del Carnevale, la festa più MATTA dell’anno.
Il Carnevale è, per eccellenza, sinonimo di risate, coriandoli e colori ma in Sardegna questa festa assume un significato totalmente diverso.
In Sardegna Carnevale significa magia, mistero e…paura!
In quest’isola unica, abitata da un popolo straordinario, il Carnevale è diverso da quello del resto d’Italia.
Il Carnevale Sardo (Carrasegare) ha inizio il 17 Gennaio, festa di Sant’Antonio Abate, e si conclude generalmente con il martedì grasso.
In questo lasso di tempo, sull’isola si svolgono manifestazioni Carnevalesche che ricordano antichi riti pagani e che spesso coinvolgono anche gli spettatori.
Ma in Sardegna il Carnevale non è uno solo!
Qui le manifestazioni variano da zona a zona e sono spesso molto differenti tra il nord ed il sud dell’isola; potremmo osare dicendo che si possono conoscere le tradizioni di questa Terra attraverso “i suoi Carnevali”.
Ogni zona è infatti caratterizzata da una o più maschere che portano in sè una simbologia legata al proprio territorio. Le maschere tradizionali variano ma hanno sempre come protagonisti figure antropomorfe o animali.
Le manifestazioni più importanti del Carnevale Sardo sono:
- Carnevale di Mamoiada
- Carnevale di Oristano
- Carnevale di Cagliari
- Carnevale di Gavoi
- Carnevale di Lula
- Carnevale Tempio Pausania
- Carnevale di Bosa
- Carnevale di Ulassai
- Carnevale di Sestu
- Carnevale di Ottana
- Carnevale di Cuglieri
- Carnevale Samugheo
- Carnevale Ardali
- Carnevale Austis
Ci siamo ripromessi, un giorno, di partecipare a tutte le manifestazioni ma … ci vorrà un po’ di tempo.
Per ora abbiamo assistito al Carnevale di Mamoiada e a quello di Oristano che ci hanno fatto conoscere questa tradizione unica nel suo genere.
CARNEVALE DI MAMOIADA
Il Carnevale di Mamoiada è la manifestazione Carnevalesca che ha un legame molto forte con i riti pastorali.
Le maschere tipiche di questa manifestazione sono i MAMUTHONES e i ISSOHADORES.
I Mamuthones sono uomini che sfilano in gruppi da dodici (come i mesi dell’anno) con il viso coperto da una maschera nera di legno dai lineamenti rozzi e spigolosi. Indossando una pelle di pecora scura e portando sulla schiena pesanti campanacci (circa 30kg) che vengono fatti suonare attraverso movimenti ritmici e sincronizzati.
Gli Issohadores invece hanno il compito di scortare i Mamuthones durante il loro tragitto e, con delle lunghe corde, “catturano” i passanti in segno di buon auspicio.
Il loro costume è completamente differente da quella dei Mamuthones! Indossano infatti una maschera bianca, un corpetto rosso con pantaloni bianchi, un copricapo e un piccolo scialle.
Il passaggio di Mamuthones e Issoadhores tra le vie del paese mette davvero i brividi!
CARNEVALE DI ORISTANO
Di tutt’altra natura è invece il Carnevale di Oristano durante il quale si svolge la Sartiglia, una giostra cavalleresca in cui i cavalieri tentano di centrare una stella di metallo con le loro spade.
La Sartiglia prevede una serie di rituali che si ripetono da centinaia di anni sempre nello stesso modo e che hanno inizio con la “cerimonia della vestizione” uno dei momenti più attesi.
La cerimonia della vestizione viene seguita dalle donne, che facendo indossare antichi abiti bianchi al cavaliere, lo trasformano in su Componidori, cioè il capo corsa.
Alla Sartiglia partecipano due capo corsa, uno per il gremio dei contadini e uno per quello dei falegnami. Gli abiti dei due su Componidori hanno caratteristiche differenti ma ad entrambi, alla fine della vestizione, viene consegnata “sa Pippia de Maiu”, un doppio mazzo di pervinche e viole mammole che rappresenta la fine dell’inverno e l’inizio della primavera e con il quale Su Componidori benedice i presenti.
Alla fine della vestizione su Componidori monta a cavallo e, accompagnato da un corteo composto da tamburi e trombettieri, dal gremio, da Massaieddas e da sa Massaia Manna (le donne che si sono occupate della vestizione) in abiti tipici, si dirige verso il luogo dove avviene la corsa.
Corsa alla stella
La Corsa alla Stella è la fase principale della manifestazione e consiste in una competizione al galoppo per cogliere con la spada, una stella sospesa. Una volta completata l’impresa, il capo corsa può decidere quale cavaliere potrà avere l’onore di tentare la sorte per guadagnarsi la stella. Non tutti i cavalieri presenti alla manifestazione (circa 120) infatti, possono partecipare alla Sartiglia.
Terminata la Corsa alla Stella, corsa il corteo si sposta nell’area dove avvengono le Pariglie (via Mazzini).
Le Pariglie
La corsa delle pariglie consiste in evoluzioni acrobatiche di tre cavalieri alla volta sui loro cavalli.
La pariglia viene aperta da Su Componidori che però non potrà cimentarsi nelle evoluzioni per preservare la sua incolumità. A su Componidori seguono poi i cavalieri che eseguono passaggi spericolati regalando uno spettacolo davvero incredibile sia per la loro bravura che per la loro bellezza.
La mattina prima della Sartiglia infatti, i cavalli vengono bardati con coccarde realizzate a mano dalle donne di Oristano utilizzando rasi colorati.
Ogni triade di cavalli partecipanti alla pariglia avrà un proprio colore delle coccarde; sono veramente meravigliose se si pensa poi che sono anche realizzate a mano!
Per chi volesse portarsi a casa un ricordo di questa manifestazione unica, si può anche acquistare una coccarda del colore preferito o della triade che più ha affascinato per le acrobazie eseguite!
Al termine della giornata, il corteo annuncia la fine della Sartiglia e su Componidori torna al gremio per la fase della svestizione.
La Sartiglia è un evento la cui preparazione richiede addirittura un anno di lavoro e che coinvolge tantissime persone ed è forse anche per questo che è una manifestazione così affascinante e richiama davvero gente da ogni parte del mondo.
Vi consigliamo quindi di acquistare anticipatamente i biglietti on line al sito Biglietti – Sa Sartiglia
COSA ASSAGGIARE A CARNEVALE IN SARDEGNA
Come le maschere variano a seconda della zona dell’isola in cui ci si trova, anche i dolci con cui si festeggia questa ricorrenza possono variare a distanza di pochi km.
Tutti però hanno un punto in comune: sono fritti e ricchi di zucchero!
Se per esempio vi capiterà di assistere alla Sartiglia, non potrete fare a meno di terminare la giornata con una buona dose di Zippole annaffiate da un’ottima Vernaccia.
Durante la Sartiglia infatti, nelle case e nelle scuderie di Oristano, le massaie si affannano a confezionare questo dolce che è diventato parte integrante di questa manifestazione.
Ma la visita dei paesi dell’entroterra, spesso distanti dalle mete turistiche più frequentate dai vacanzieri estivi, è anche l’occasione per assaggiare piatti tipici dai sapori autentici che faticherete a dimenticare.
A Mamoiada, per esempio, abbiamo potuto assaggiare il Pane Lentu con purpuzza (salsiccia).
Il Pane Lentu deriva dalla lavorazione del più famoso pane Carasau che però ha l’aspetto di una spianata morbida con la quale si possono avvolgere ingredienti deliziosi come, per l’appunto, la purpuzza.
COSA FARE IN SARDEGNA IN INVERNO
Se siete arrivati in Sardegna tra Gennaio e Febbraio e pensate che, dopo aver assistito alle tradizioni del Carnevale non ci sia più nulla da fare, leggete questo articolo: SARDEGNA IN INVERNO: 10 COSE DA NON PERDERE