La Sardegna in inverno? Vi proponiamo 10 attività da non perdere.
La Sardegna è sicuramente la meta ideale per le vacanze estive ma pochi sanno che questa Terra unica è davvero affascinante anche in inverno.
Venite con noi e ve lo dimostreremo!
1 – MANGIARE RICCI E BERE VERMENTINO AL POETTO DI CAGLIARI
Uno dei momenti più attesi in Sardegna è “la stagione dei ricci“.
In questo periodo le città si riempiono di venditori ambulanti che, davanti a montagne pungenti, passano la giornata preparando per gli avventori questo succulento prodotto.
La tradizione sarda prevede di gustare il riccio crudo, accompagnato da pane e da un ottimo bicchiere di Vermentino fresco.
E così, visto che il clima su quest’isola lo consente, alcuni venditori ambulanti si sono attrezzati per permettere a tutti di consumare i ricci all’aria aperta magari proprio guardando il mare; una vera poesia!
Come dicevamo sopra, i “ricciai” (così vengono chiamati i venditori ambulanti di ricci) si trovano ovunque per le strade della città.
Quelli attrezzati per poter consumare il prodotto sul posto, si trovano in particolare di fronte alla spiaggia del Poetto fino ad arrivare a Quartu Sant’Elena e in zona fiera, davanti al mare.
Una volta scelto il ricciaio o la location che più vi piace quindi, basta sedersi e dare il via ad un momento di puro godimento per le papille gustative!!!
I ricciai vi chiederanno semplicemente quanti ricci volete mangiare (in genere vengono venduti in quantità pari a 1-2-3 dozzine ecc) e, una volta deciso quanto desiderate abbuffarvi, inizieranno ad imbandire la vostra tavola.
Non immaginatevi un servizio elegante e ricercato! I tavoli sono generalmente apparecchiati in modo molto spartano senza però che manchino un buon cestino di pane e una bella brocca di vino fresco.
Così, davanti a questo “ben di Dio” e con il profumo di mare nell’aria, potrete iniziare ad assaporare un prodotto davvero unico.
Ricordatevi che i ricci non si trovano tutto l’anno.
Per favorire la loro riproduzione, la regolamentazione Sarda prevede che possano essere pescati e gustati solo da Dicembre ad Aprile perciò segnate questo appuntamento sul calendario.
I ricciai, in ogni caso, preparano e vendono vasetti di polpa di riccio di diversa misura e prezzo. I vasetti posso essere acquistati e conservati in congelatore per poi essere utilizzati ogni volta che vi verrà voglia di gustarli ancora.
Altri modi per assaporare i ricci
Ovviamente, oltre a questo modo molto tradizionale e un po’ spartano di mangiare i ricci, potrete gustarli anche come condimento per gli spaghetti, magari comodamente seduti al tavolo di un ristorante.
Personalmente i migliori spaghetti ai ricci che abbiamo assaggiato, sono quelli preparati dal Blue Sky, uno stabilimento balneare a Quartu Sant’Elena che offre anche un’ottima cucina.
https://bluesky-stabilimento-balneare-e-ristorante.business.site/
Qui gli spaghetti sono veramente da 10 e lode!
2 – MANGIARE PANI, CASU E … SARTIZZU
Pani e casu è un termine dialettale che significa Pane e Formaggio.
Il pane e il formaggio sono 2 prodotti fondamentali della tradizione culinaria Sarda.
PANE
Il pane rappresenta l’alimento primario della vita quotidiana e in Sardegna esiste un numero così elevato di tipologie di pane che è praticamente impossibile elencarle tutte.
Di seguito ne descriveremo solo alcuni tra i più famosi che sono anche quelli che abbiamo avuto il piacere di assaggiare.
Civrarxiu
Detto anche civraxiu nel Campidano, è una tipologia di pane molto comune, di forma rotonda, con un peso che può arrivare al kilo, con la crosta piuttosto croccante e la mollica morbida.
Si usa anche affettato e spesso abbrustolito sul fuoco e “condito” con un filo di ottimo olio d’oliva.
A Cagliari e a Quartu Sant’Elena, esistono ancora alcuni panifici che cuociono il pane in forni a legna; se vi trovate da queste parti cercatene uno, non ve ne pentirete!
Il pane cotto in forno a legna ha un gusto intenso e un profumo d’altri tempi che vi consigliamo assolutamente di provare.
Coccoi
E’ un pane un tempo prodotto solo in occasione delle giornate di festa ma oggi sempre disponibile.
E’ caratteristico per i decori che ricordano una corona.
Moddizzosu
Pane tipico delle zone di Nuoro, Dorgali, Oliena, Mamoiada ma che si trova anche in zona di Cagliari, ed è noto per la sua morbidezza.
Di forma tonda o ovale, viene prodotto con farina di grano duro a cui vengono aggiunte fette di patate o ricotta freschissima.
Pane Carasau
Originario del Nuorese, questo pane rimane il simbolo dei paesi montani quando la pastorizia portava i suoi addetti lontano da casa anche per mesi e le donne dovevano preparare un pane secco che potesse conservarsi a lungo.
E’ un pane azimo che si presenta in dischi sottili croccanti e leggeri.
Sulle tavole Sarde e nei ristoranti, si trova sempre un cestino di questo pane e non di rado, pezzi di pane Carasau vengono usati come piatto su cui adagiare formaggi, salumi e verdure.
Questo tipo di preparazione è tipica dei taglieri (su talleri) che generalmente vengono realizzati con il sughero staccato dalle querce, numerose in questa terra.
Una variante ancora più gustosa del pane Carasau è il pane GUTTIAU che non è altro che Pane Carasau cosparso di olio d’oliva e sale e scaldato in forno per qualche minuto.
Oggi si trovano già in commercio confezioni di Guttiau addirittura aromatizzato al rosmarino, peperoncino ecc ma lo si può tranquillamente preparare in casa partendo dal Carasau.
Pistokku
E’ un pane di forma rettangolare appena lievitato.
Potrebbe sembrare una specie di carasau di maggiore spessore e durezza ma, in realtà, ha una preparazione diversa.
Essendo così “duro/croccante” era adatto ai lunghi periodi fuori da casa come per esempio la transumanza.
Spianata
E’ un pane impastato con farina di grano duro, formato da 2 sfoglie rotonde molto sottili e decorato con incisioni fatte da una rotella dentata oppure con appositi timbri di legno o ferro.
Si usa farcito con salumi.
FORMAGGI
La Pastorizia è per la Sardegna una grande risorsa agricola.
I formaggi che si trovano in questa terra sono perlopiù preparati con latte ovino o caprino e ne esistono veramente tantissimi, da quelli freschi a quelli stagionati, da quelli acidi a quelli salati… insomma, ce né veramente per tutti i gusti.
Pecorino
Il più famoso è senza dubbio il Pecorino Sardo di cui se ne contano diverse tipologie tra cui la più importante è sicuramente il Fiore Sardo.
In commercio si può trovare pecorino fresco, a media stagionatura, invecchiato o molto invecchiato; la stagionatura dona al formaggio un gusto piccante, forte e deciso.
Questo formaggio può essere consumato tal quale, grattugiato su ottimi primi piatti o addirittura arrostito sulla griglia.
Dal pecorino viene prodotta la CREMA di PECORINO SARDO, ottima spalmata su un pezzo di pane Carasau, Guttiau o Pistokku.
Anche in questo caso esiste la versione dolce, ottenuta da pecorino poco stagionato, e quella piccante ottenuta invece da quello stagionato.
Altri tipi di formaggi molto conosciuti e ottimi sono:
Dolce Sardo
Formaggio di latte vaccino con una pasta mediamente molle, bianca e compatta che va consumato fresco.
Anche dal dolce sardo si ottiene una crema (Crema di Dolce Sardo) ottima da utilizzare nelle minestre.
Ricotta
Generalmente di pecora, ha un gustoso inteso adatto sia ad abbinamenti salati che dolci (ottima con un filo di miele Sardo).
Quella fresca è detta “GENTILE” ma si trovano anche quella stagionata da grattugiare e, se pur non particolarmente diffuse, anche quelle infornate o salate.
Oltre a questi formaggi adatti a tutti i palati, gli stomaci più “forti” troveranno in Sardegna formaggi molto particolari. Alcuni esempi?
Casu Axedu
E’ un formaggio acidulo che un tempo veniva prodotto in ovile subito dopo la mungitura in quanto i microrganismi naturalmente presenti, ne determinavano una acidificazione spontanea. Oggi è ovviamente prodotto con latte pastorizzato aggiungendo microrganismi.
Il casu axedu si consuma fresco, ancora nel siero. Ha un sapore acidulo e salato e proprio per questo, a nostro avviso, non è un formaggio che può piacere a tutti ma che vale sicuramente la pena di assaggiare.
Callu de cabreddu
Si tratta di un formaggio prodotto direttamente nello stomaco del capretto lattante. E’ una tradizione molto antica, un puro esempio di “paleogastronomia”.
La sua consistenza varia a seconda della stagionatura passando dall’essere un formaggio spalmabile a poter essere tranquillamente tagliato con il coltello.
Nella zona sud della Sardegna, ai bordi delle strade, qualche volta si possono incontrare vecchi pastori che espongono e vendono questi prodotti in barba a tutte le norme igieniche.
Il suo sapore è intenso e pungente ed è ottimo accompagnato con del pane carasau o pistokku e con un buon bicchiere di Cannonau!
Proprio per via delle sue origini così antiche e per essere realizzato con un procedimento molto raro, il Callu de cabreddu è uno dei formaggi più cari d’Italia (450euro/kg) ma ovviamente, dai pastori costa molto meno.
Terminiamo questa nostra carrellata con il re dei formaggi per stomaci forti; sua maestà su CASU MARZU.
Casu Marzu
Casu Marzu è un termine dialettale Sardo che significa “formaggio marcio” .
Si tratta di un pecorino sardo lasciato fermentare per lungo tempo in cantine buie e fresche e ciò fa sì che piccole larve di mosca casearia si sviluppino all’interno del formaggio conferendogli un sapore forte, piccante e inimitabile.
Per i cultori, il casu marzu è qualcosa di sublime, per gli stomaci delicati qualcosa da evitare, per noi sicuramente un’esperienza da provare per immergersi totalmente nella cultura di questo popolo.
Oggi l’Unione Europea ne vieta la produzione e la commercializzazione perchè non rispetta le norme igieniche e sanitarie stabilite ma se cercherete bene, troverete sicuramente qualche pastore che ne ha un pezzetto da farvi assaggiare.
E ora che abbiamo descritto tutte queste tipologie di pane e di formaggio, possiamo finalmente parlare della loro sublime unione.
Si tratta di un matrimonio perfetto!
Una fetta di pecorino sardo di media o lunga stagionatura tra due fette di pane caldo, magari appena tolto dal forno a legna, è uno spuntino adatto a qualsiasi momento della giornata.
Cosa aspettate quindi?
Preparate tutti gli “ingredienti”, delle birre fresche o una bottiglia di vino, salite in macchina e scegliete uno dei tanti posti fantastici di questa terra. Andrà benissimo una spiaggia deserta in un giorno di sole a primavera, un paese dell’entroterra o un bosco di eucalipti… immergetevi nella natura e addentate il vostro Pani e Casu…..QUESTA E’ VITA!!!
Ah quasi dimenticavamo….tra gli “ingredienti” dello spuntino aggiungete anche un pezzo di sartizzu o salsiccia secca sarda; non ve ne pentirete.
3 – ROTOLARSI SULLE DUNE DI SABBIA
In Sardegna potrete trovare alcune spiagge con dune di sabbia, piccoli deserti sabbiosi che vi consigliamo di visitare per ammirare un habitat naturale decisamente unico, almeno in Italia.
Ma al di là della bellezza dei paesaggi, che voi siate grandi o piccini, non potrete resistere. Non appena vi troverete in cima ad una duna non potrete fare a meno di rotolarvi giù!
Le tre spiagge di dune più famose della Sardegana sono: Is Arenas Biancas (Teulada), Porto Pino e Piscinas (Costa Verde).
IS ARENAS BIANCAS
Is Arenas Biancas si trova nel comune di Teulada (CA). Si tratta di 1km di dune bianchissime e soffici come borotalco che possono raggiungere anche 30m di altezza.
Il contrasto tra il colore della sabbia, il mare turchese ed il verde della vegetazione crea un ambiente che vi lascerà a bocca aperta.
Il fondale marino degrada lentamente pertanto è una spiaggia adatta a tutti anche ai bambini o ai non nuotatori.
Essendo zona militare, Is Arenas Bianca è accessibile solo in estate
PORTO PINO
Porto Pino confina con Is Arenas Bianca ma ricade nel territorio del Sulcitano (Sant’Anna Arresi).
Poto Pino vanta 4km di dune di sabbia bianchissima che vi catapulteranno immediatamente in un ambiente esotico che immaginiamo sempre così distante dalla nostra bella Italia.
Anche qui, come per Is Arenas Biancas, il mare cristallino degrada lentamente regalando molti metri di acqua bassissima adatta alle famiglie ma, a differenza della prima, Porto Pino è accessibile tutto l’anno permettendoci così di ruzzolare giù dalle dune anche durante i mesi invernali.
LE DUNE DI PISCINAS
Le dune di Piscinas sono definite un piccolo Sahara italiano e sono state dichiarate Patrimonio dell’Unesco.
Le dune di sabbia dorata si estendono per circa 5km e la loro altezza che può anche raggiungere 60-100m per poi tuffarsi in un mare dai colori unici e con un fondale che diventa quali subito molto profondo (attenzione se viaggiate con i bambini!).
Queste montagne di sabbia vengono anche definite “vive” perchè la loro forma varia continuamente per l’effetto del vento che le modella.
Nonostante l’ambiente ostile, sulle dune potrete trovare lentischi, gigli marittimi e altra meravigliosa vegetazione che, come per un miracolo, riesce a crescere anche sulla sabbia.
La spiaggia di Piscinas si trova nella parte Occidentale della Sardegna definita anche Costa Verde, una delle zone più “selvagge” di tutta l’isola dove un tempo sorgevano miniere importanti.
4 – PARTECIPARE AD UNO DEI CARNEVALI SARDI
Nel nostro Blog abbiamo dedicato un intero articolo al Carnevale Sardo pertanto non ci dilungheremo molto.
Se vi va, potrete leggere qualche info in più a questo link Carnevale in Sardegna tra magia e tradizione
Una delle 10 cose da fare in Sardegna è sicuramente quella di partecipare ad uno dei tanti Carnevali che vengono organizzati sull’isola.
In Sardegna infatti i festeggiamenti del carnevale sono molto diversi da quelli del resto dell’Italia e qui, colori, risate e balli, lasciano il posto a magia, mistero e anche un po’ di paura.
Il carnevale sardo infatti fonde magia e riti agropastorali che arrivano dalla notte dei tempi.
Ma il carnevale in Sardegna non è uno solo; le manifestazioni variano da zona a zona e ognuna è caratterizzata da una o più maschere legate alle tradizioni del territorio.
Una delle manifestazioni più famose è quella di Mamoiada con le sue due maschere tipiche: i MAMUTHONES e i ISSOHADORES.
I MAMUTHONES in particolare sono delle figure molto suggestive che hanno il viso coperto da una maschera nera di legno dai lineamenti rozzi e spigolosi, indossano una pelle di pecora scura e portano sulla schiena pesanti campanacci (circa 30kg) che vengono fatti suonare attraverso movimenti ritmici e sincronizzati.
Il passaggio di Mamuthones e Issoadhores tra le vie del paese mette davvero i brividi!
5 – ASSISTERE ALLA SARTIGLIA DI ORISTANO
La Sartiglia è una una giostra cavalleresca in cui i cavalieri tentano di centrare una stella di metallo con le loro spade.
La Sartiglia si svolge ad Oristano nel periodo del Carnevale e prevede una serie di rituali che si ripetono da centinaia di anni sempre nello stesso modo e ai quali potrete assistere.
La Corsa alla Stella è la fase principale della manifestazione e consiste in una corsa al galoppo per cogliere, con la spada, una stella sospesa.
Al termine della corsa hanno inizio le Pariglie, evoluzioni acrobatiche di tre cavalieri alla volta sui loro cavalli.
Durante le Pariglie i cavalieri eseguono passaggi spericolati regalando uno spettacolo incredibile sia per la loro bravura che per la loro bellezza.
La mattina prima della Sartiglia infatti, i cavalli vengono bardati con coccarde realizzate a mano con rasi colorati dalle donne di Oristano.
Ogni triade di cavalli partecipanti alla pariglia avrà un proprio colore delle coccarde; sono veramente meravigliose se si pensa poi che sono anche realizzate a mano!
Anche per la Sartiglia troverete informazioni più dettagliate sull’articolo del nostro blog dedicato al carnevale in Sardegna e di cui vi lasciamo il link (Carnevale in Sardegna tra magia e tradizione
La Sartiglia è un evento la cui preparazione richiede addirittura un anno di lavoro e che coinvolge tantissime persone ed è forse anche per questo che è una manifestazione così affascinante e richiama davvero gente da ogni parte del mondo.
Vi consigliamo quindi di acquistare anticipatamente i biglietti on line al sito Biglietti – Sa Sartiglia
6 – PASSEGGIARE TRA I MURALES DI ORGOSOLO
Orgosolo è un piccolo paese della provincia di Nuoro con soli 4500 abitanti.
Si trova a 600m d’altitudine nel selvaggio Supramonte che per secoli è stato rifugio dei banditi oltre che dei pastori.
A Orgosolo si respirano ancora le antiche tradizioni sarde, con usi e costumi che si possono ammirare anche attraverso gli abiti delle donne anziane, e che sono ormai quasi scomparsi nei paesi della costa.
Questo paese è famoso soprattutto per 2 cose: il canto sardo (Tenores – patrimonio dell’Unesco) e i suoi Murales.
Orgosolo è considerato un paese-museo perchè lungo le strade, le piazze, sui muri e sulle case sono presenti più di 150 murales realizzati da artisti locali ed internazionali.
Le opere parlano di politica e cultura, di lotte popolari e giustizia ma anche di vita quotidiana e attività pastorali.
Il primo murales a Orgosolo risale al 1969 (opera di un gruppo di anarchici) e oggi questo fenomeno attira ogni anno molti turisti italiani e internazionali.
I muralisti usano generalmente vernici ad acqua facilmente deteriorabili questo perchè i murales vengono ritinteggiati solo se la comunità lo ritiene opportuno altrimenti con il tempo scompaiono lasciando il posto ad altre opere.
Una passeggiata ad Orgosolo è un ottimo modo per conoscere la vita dei pastori, la lotta per la terra e la miseria, il banditismo, le vendette e l’anarchia che sono state protagoniste di queste zone soprattutto tra gli anni 60 e 70.
Orgosolo è una tappa obbligata per chi vuole conoscere davvero questa terra e può essere visitato tranquillamente tutto l’anno anche se l’ inverno (o comunque un momento dell’anno non troppo cado) è la scelta ideale.
Se poi deciderete di fermarvi più giorni, potrete dedicarvi anche all’assaggio di un’ottima cucina tradizionale e fare molte escursioni suggestive nel Supramonte.
7 – PERDERSI TRA LE VIE DEL CASTELLO A CAGLIARI
“Castello“, in realtà, è un quartiere di Cagliari che sorge su un colle a circa 100m s.l.m..
Il quartiere Castello è circondato da antiche mura e, a nostro avviso, è uno dei luoghi più suggestivi della città.
Al quartiere, ancora oggi, si accede oltrepassando le mura medievali che vi condurranno all’interno di un borgo fatto di vie molto strette, scalette, piazzette e terrazze dalle quali poter ammirare meravigliosi panorami.
Il bello del quartiere è proprio quello di gironzolare senza meta nel labirinto di vie acciottolate alla ricerca di vecchie botteghe, laboratori di artigiani e piccole gallerie d’arte.
Molto suggestivo è anche il Bastione di Saint Remy detto anche “grande balcone di Cagliari” che è il punto di raccordo tra il quartiere Castello e quelli di Villanova e Marina.
Il Bastione di Saint Remy è dotato di una bellissima scalinata che porta alla terrazza Umberto I da cui si può ammirare la citta fino al Poetto e che oggi è un frequentatissimo luogo di aggregazione grazie alla presenza di alcuni locali.
Se avete un po’ di tempo, Castello offre anche moltissime altre attrazioni come: i musei che si concentrano per la maggior parte in questo quartiere ( museo archeologico nazionale, la Pinacoteca, il museo delle Cere Anatomiche) gli ascensori panoramici e il teatro civico.
8 – AVVISTARE I FENICOTTERI ROSA AL PARCO NATURALE MOLENTARGIUS
Il Parco naturale regionale Molentargius, si trova tra Cagliari e Quartu Sant’Elena e si affaccia sul Lungomare Poetto.
Il nome del parco deriva dal termine is molentargius cioè i conduttori di asini perchè questa zona è stata per secoli il più importante bacino di estrazione del sale che veniva appunto caricato sugli asini.
L’estrazione del sale dalle acque di questo bacino si è interrotta nel 1985 e in seguito sono iniziati i lavori di riqualifica dell’area che hanno portato poi alla realizzazione del Parco naturale.
Oggi nel Parco, che comprende due bacini d’acqua dolce e uno d’acqua salata, convivono moltissime specie di uccelli selvatici, tra cui Fenicotteri rosa che sono anche il simbolo del parco.
Info utili
L’accesso al Parco è libero e gratuito.
Lasciando l’auto nei parcheggi all’ingresso, si può decidere di visitare questo luogo di straordinaria bellezza sia a piedi che in bicicletta, a nostro avviso il mezzo migliore per questo tipo di escursione.
Le biciclette possono essere noleggiate presso l’Edificio Sali Scelti e riconsegnate entro le 17.30.
Il Parco offre anche percorsi sportivi per chi volesse fare jogging e punti d’osservazione per praticare birdwatching.
E’ possibile anche prenotare visite guidate in minibus elettrico o in battello.
La visita con il battello dura circa 2 h mentre quella in minibus elettrico dura 1,5h.
Il costo, per entrambe le tipologie di visita, varia dalle 10 euro (bambini dai 4 ai 10 anni) alle 15 euro (adulti) ed è necessaria la prenotazione contattando l’INFOPOINT dell’Ente Parco al numero 070/379191 o via e-mail all’indirizzo infopoint@parcomolentargius.it.
Gli orari di apertura al parco sono i seguenti:
– dal 1 Marzo al 15 Ottobre dalle ore 06.30 alle ore 21.00
– dal 16 Ottobre al 28 Febbraio dalle ore 07.00 alle ore 18.00
Se vi trovate nella zona di Cagliari non perdetevi questa occasione ma mi raccomando, rispettate la natura e i meravigliosi animali che vi vivono.
9 – ACQUISTARE PRODOTTI TIPICI AL MERCATO SAN BENEDETTO DI CAGLIARI
Il mercato di San Benedetto o come lo chiamano i Cagliaritani, “il Mercato!“, è un luogo simbolo della città.
Si tratta di un mercato coperto diviso su due piani da ben 4000mq l’uno e per questo è considerato il mercato coperto più grande d’Italia e uno dei più grandi d’Europa!
Un piano è interamente dedicato alla vendita di pesce, crostacei e molluschi (piano inferiore). I venditori sono generalmente anche pescatori e sanno dare ottimi consigli e suggerire ricette. Verso l’orario di chiusura inoltre si fanno sempre ottimi affari; il pesce rimasto viene spesso venduto a prezzi decisamente economici e i venditori regalano qualche pezzo in più.
L’altro piano è invece dedicato alla vendita di frutta, verdura, carne, pane, pasta, lumache e dolci.
Il mercato di San Benedetto è giornalmente frequentato dalla gente locale che dona a questo luogo un’atmosfera allegra ma è ovviamente anche visitato da molti turisti.
Visitare il mercato di San Benedetto vi permetterà di scoprire e di acquistare i prodotti tipici della gastronomia sarda in un ambiente ricco di colori e profumi.
Il Mercato è aperto tutti i giorni, tranne alla domenica, dalle 7,00 alle 14,00 ed il sabato fino alle 15,00.
10 – FERMARSI DAVANTI AD UNA TOMBA DEI GIGANTI
Le “Tombe dei Giganti” sono monumenti funerari di epoca nuragica il cui nome, che può trarre in inganno ( non sono infatti edifici di dimensioni enormi), deriva dal fatto che al loro interno sono state trovate ossa che, nelle leggende popolari, si dice fossero i resti dei banchetti di grandi orchi.
In realtà queste tombe venivano utilizzate per effettuare sepolture collettive; una sorta di cimiteri primitivi.
Di “Tombe dei Giganti” in Sardegna ne troverete davvero tantissime; se ne contano più di 300. Noi abbiamo visitato il monumento nuragico di is Concias a Quartuccio, a pochi km da Cagliari.
La Tomba di is Cancias si trova all’interno del Parco dei 7 fratelli, una riserva naturale ricca di panorami mozzafiato.
Visitare le Tombe dei Giganti significa conoscere la storia più antica dell’isola in quanto si pensa risalgano addirittura al III millenio a.C.
C’è chi sostiene inoltre che la posizione delle tombe segua i canali energetici legati al magnetismo terrestre e che pertanto siano ricche di energia.
Chi crede in questa teoria sostiene che far visita a questi monumenti permette di godere dei benefici di tale potere; provare per credere!