Cosa fare a Bologna in 3 giorni con i bambini?
Abbiamo visitato Bologna durante le vacanze Natalizie del 2021.
Non avevamo molti giorni a disposizione ma avevamo voglia di scoprire questa città che ci ha sempre affascinato molto.
In questo articolo vi racconteremo come abbiamo organizzato i nostri 3 giorni a Bologna con i bambini.
Giorno 1 : VISITA AL CENTRO STORICO, I PORTICI E LE LUMINARIE
Siamo arrivati a Bologna dopo pranzo e ci siamo diretti subito all’hotel per posare i bagagli.
Per il nostro soggiorno a Bologna abbiamo scelto il SAVOIA HOTEL REGENCY (https://www.savoia.eu/) per il quale abbiamo trovato una conveniente offerta su booking.
L’hotel è molto elegante, pulito e con un ampio parcheggio. E’ una buona soluzione per chi viaggia in auto ma, essendo piuttosto distante dal centro, non è particolarmente adatto a chi si muove con i mezzi.
Una volta sistemati i bagagli e convinti i bambini ad uscire (sono sempre molto attratti dalla scoperta delle camere d’albergo), abbiamo preso l’auto; direzione centro di Bologna.
I PORTICI
Il tour della città, per oggi, non ha una meta precisa. Siamo curiosi di camminare sotto i famosi portici di Bologna che, nel 2021, sono stati definiti PATRIMONIO DELL’ UNESCO.
Bologna vanta 62km di portici di cui 40km si trovano all’interno del centro storico. Non a caso Bologna è definita anche Città dei Portici.
I portici sono un luogo di socialità e commercio. Sotto di essi infatti ci sono negozi, trattorie e bar dove i bolognesi e i turisti, si fermano per trascorrere un po’ del loro tempo libero. Sotto i portici inoltre si trova un po’ d’ombra durante le calde giornate estive e ci si ripara dalla pioggia e dal freddo in inverno. Insomma, i portici svolgono un ruolo fondamentale nella vita dei Bolognesi!
In città troviamo vari tipo di portici: da quelli in legno (come la duecentesca casa Isolani in strada Maggiore e i portici di via Marsala) a quelli senza colonna (semi-portici della facciata posteriore di Palazzo d’Accursio e del Palazzo Ghisilardi-Fava), dal portico più largo ( presso la basilica di Santa Maria dei servi in strada Maggiore) a quello più stretto (in via Sanzanome), fino al portico più alto della città (via Altabella).
Il portico però più famoso di Bologna resta il Pavaglione. Pavaglione deriva dalla parola francese “ pavillon” cioè padiglione. Questo infatti è il luogo che ha accolto il mercato dei bozzoli di bachi da seta dal 1449. Pavaglione, in dialetto bolognese, indica anche la tenda tipica con cui veniva oscurato l’arco del portico per proteggere i banchi del mercato. Sotto questo portico si trovano il Museo Civico Archeologico e l’Archiginnasio, uno dei palazzi più importanti e rappresentativi di Bologna perchè fu la prima sede dell’Università.
Una curiosità: sulla pavimentazione del Pavaglione sono incastonati gli Ammoniti cioè le conchiglie fossilizzate rimaste imprigionate nella pietra due o trecento milioni di anni fa quando l’Italia era completamente coperta da acqua. Questa pietra poi è stata utilizzata per realizzare la pavimentazione del Pavaglione.
Bologna è famosa anche per il portico più lungo del mondo.
Il portico, lungo quasi 4 km e con ben 666 arcate, parte da Porta Saragozza e arriva fino al Colle della Guardia dove è presente il Santuario della Madonna di San Luca.
E’ una bella camminata in salita, sicuramente molto piacevole da fare in primavera. Noi però, visto il freddo, il poco tempo a disposizione e i bambini che non avevano molta voglia di camminare, abbiamo rinunciato.
Se volete visitare il Santuario della Madonna di San Luca senza dover camminare, potete usufruire di un comodo trenino, il San Luca Express, che vi condurrà direttamente fino al Colle della Guardia.
Biglietti San Luca Express | City Red Bus
In inverno il trenino è chiuso per riparare i turisti dal freddo.
LE LUMINARIE
Girovagando sotto i portici si è fatta sera e la città inizia ad accendersi di festa.
Piazza del Nettuno
Ci dirigiamo verso la Piazza del Nettuno famosa, appunto, per la Fontana del Nettuno costruita tra il 1563 e il 1566 e simbolo del potere papale. Ai piedi del Dio ci sono quattro putti, che rappresentano Gange, Nilo, Rio delle Amazzoni e Danubio, cioè i fiumi dei continenti conosciuti nel XVI secolo.
Una curiosità: è tradizione che gli studenti universitari, prima di intraprendere un esame, debbano girare due volte in senso antiorario attorno alla fontana. Si dice infatti che Giambologna, l’artista che realizzò la statua, fece lo stesso attorno al piedistallo mentre rifletteva sul progetto di realizzazione del Nettuno.
Per arrivare alla Piazza passiamo vicino alla Torre degli Asinelli che, completamente illuminata di Rosso, mette ancor di più in risalto la sua bellezza.
Nella Piazza del Nettuno è installato un altissimo e bellissimo albero di Natale.
La tradizione del grande albero
L’accensione del grande abete è ormai diventata una tradizione delle feste natalizie bolognesi. L’albero viene donato ogni anno a Bologna da un paese dell’appennino scegliendolo tra quelli che dovranno essere abbattuti perchè pericolosi per le strade o per i centri abitati.
Nel 2021, quando siamo stati a Bologna, era stato decorato un abete di ben 22m; davvero spettacolare!
L’albero di Natale domina la piazza e regala un’atmosfera magica!
Via D’Azeglio
Dalla Piazza del Nettuno scorgiamo poi delle luminarie un po’ particolari; sono quelle di Via D’Azeglio.
La via era decorata con i titoli delle canzoni di Raffaella Carrà da poco scomparsa.
Da qualche anno Bologna decora questa via della città con luminarie dedicate alla musica.
E’ infatti proprio su via d’Azeglio che si affaccia la casa dove viveva Lucio Dalla al quale i bolognesi sono molto affezionati.
Nel 2018 le luminarie erano state dedicate alla canzone di Dalla “L’anno che verrà“, nel 2019 è stato chiesto a Cesare Cremonini di poter utilizzare il testo di una sua canzone ed è stato scelto “‘Nessuno vuole essere Robin” mentre nel 2020 ancora Dalla con “Futura“.
Anche le luminarie di via d’Azeglio sono diventate una tradizione per la città di Bologna e nel 2022 sono state dedicate a “Imagine” di John Lenon.
CENA ALL’OSTERIA DELL’ORSA
Si è fatta l’ora di cena e il nostro stomaco comincia a farsi sentire.
Bologna è SOPRANNOMINATA la ROSSA, per i colori dei mattoni con i quali sono state costruite le torri e anche per lo schieramento politico degli abitanti, la DOTTA perché ha l’università più antica al mondo e la GRASSA per i tantissimi e gustosissimi piatti tipici che si possono trovare qui.
Al solo pensiero ci viene ancora l’acquolina in bocca…
Tortellini, lasagne, mortadella, tagliatelle, ragù alla bolognese, tigelle, cotoletta alla bolognese e chi più ne ha più ne metta. A Bologna si ha solo l’imbarazzo della scelta sia per cosa mangiare che per dove mangiare.
Numerose sono infatti le trattorie presenti in città e fuori città; alcune più famose, altre meno ma, a mio avviso, è difficile trovare un posto a Bologna dove si mangia male!
Per la nostra prima cena in città abbiamo scelto la TRATTORIA DELL’ORSA fondata nel 1979 (https://www.osteriadellorsa.it/)
L’ambiente è piuttosto informale ma offre ai clienti la possibilità di assaggiare piatti della cucina bolognese di qualità (tutto è fatto in casa) e molto abbondanti.
Giorno 2 : FICO – IL PARCO DEL CIBO
Di parchi a tema ne esistono tanti ma uno in cui il protagonista è il cibo, non lo avevamo mai visto.
A Bologna però esiste e si chiama FICO.FICO significa Fabbrica Italiana Contadina e racconta le eccellenze della Food Valley attraverso attrazioni, giostre, aree a tema, ristoranti, negozi e fabbriche alimentari.
Ad accoglierci ai caselli d’ingresso del Parco, alcuni casellanti piuttosto originali ; capiamo subito che sta per iniziare una giornata super divertente.
Tante sono le attività che si possono fare all’interno del Parco come: entrare in una forma gigante di Parmigiano, sedersi su cubi di mortadella, scoprire a quante rane, anatroccoli, conigli o pulcini corrisponde la vostra altezza, giocare in un parco-giochi di pasta, sfidare l’urlometro, cavalcare dei pasticcini giganti e passeggiare lungo la strada dei vini per poi scegliere una buona bottiglia da sorseggiare ecc….
A FICO troverete anche 6 fabbriche alimentari visitabili. Questa è sicuramente un’attività molto interessante anche per i bambini ma purtroppo, nel 2021, molte fabbriche, tranne quella della Mortadella, non erano operative a causa del COVID; un vero peccato!
Per il pranzo o la cena, potrete scegliere tra i tanti ristoranti presenti tra cui anche un chiringuito sulla sabbia o il chiosco che vende arrosticini da gustare poi su delle spartane balle di fieno.
All’ interno del Parco si può anche fare la spesa e acquistare prodotti dell’eccellenza italiana. Qui non sarà difficile trovare qualcosa di particolare per voi o per un regalo originale.
L’area coperta di FICO si estende per una superficie di circa 8ettari e girarla tutto in lungo e in largo può essere stancante. All’ingresso del Parco sono disponibili particolari biciclette a 3 ruote che potrete prendere gratuitamente per muovervi con minor fatica. Ci sono anche bici per i bambini.
Oltre all’area coperta, FICO dispone di un’area esterna, sicuramente maggiormente fruibile nei mesi caldi, con un frutteto, il vigneto, l’uliveto, la tartufaia e la fattoria.
Noi, vista la giornata particolarmente fredda, ci siamo limitati ad accarezzare gli animali presenti nell’area antistante l’ingresso al Parco. I nostri bambini sono abituati a stare a contatto con gli animali ma, chissà perchè, accarezzarli è sempre emozionante.
L’ingresso a FICO ha un costo di 15 euro per gli adulti e bambini sopra i 90cm di altezza. Acquistando il biglietto on-line dal sito, si possono risparmiare 5euro/biglietto.
Il biglietto comprende la vista del parco con le giostre, le attrazioni e le industrie alimentari.
Sono invece escluse le degustazioni. Esiste però un biglietto che comprende l‘ingresso a FICO + 5 degustazioni a 39 euro o 29 euro se acquistato on-line.
Potrete trovare tutte le informazioni riguardanti il parco alla pagina. https://www.grandtouritalia.it/
LUNAFARM
Praticamente adiacente a FICO si trova LUNAFARM, un lunapark coperto a tema contadino con 14 attrazioni realizzate all’interno di una “grande fattoria”.
Per accedere al Lunafarm si deve acquistare un biglietto dedicato (Lunafarm non è compreso nel biglietto di FICO) acquistabile on line o alle casse di FICO.
La maggior parte delle attrazioni sono accessibili per bambini con altezza di 90cm ma, per alcune, è richiesta un’altezza superiore.
Sul sito https://lunafarm.it/attrazioni/ troverete tutte le informazioni.
Lunafarm è molto divertente e, se viaggiate con i bambini, non potete perdervelo!
Giorno 3 : CITYBOEXPRESS – IL QUADRILATERO – I TORTELLINI DI PAOLO ATTI – VIA PIELLA – TORRE DEGLI ASINELLI E LA GARISENDA
Ultimo giorno a Bologna ma ancora molte cose da vedere.
CITYBOEXPRESS
Consapevoli che tre giorni sono pochissimi per visitare una città così ricca di storia e di tradizioni, decidiamo di fare almeno un tour a bordo del CITYBOEXPRESS che porta i turisti a visitare il CUORE di BOLOGNA!
Il trenino parte, nei giorni feriali, da Piazza Maggiore mentre nei festivi dalla Piazza del Nettuno.
Gli orari delle partenze sono verificabili consultando questa pagina https://cityredbus.com/citybo-express/
IL QUADRELATERO
Il Quadrilatero si articola tra Via Rizzoli, Via dell’Archiginnasio, Via Farini e Via Castiglione. Le vie sono quasi tutte pedonali e vi si trovano locali, gastronomie, negozi adatti a tutte le tasche, banchi del pesce e banchi della frutta ecc
All’interno del Quadrilatero veniva un tempo ospitato l’antico mercato di Bologna e lo si capisce dai nomi molto caratteristici di alcune vie (via delle pescherie vecchie, via delle drapperie, via degli orefici, via capraie ecc.) un tempo dedicate a particolari attività di artigianato.
E’ una zona sempre molto affollata ma è sicuramente una tappa imperdibile per chi visita questa città.
I TORTELLINI DI PAOLO ATTI
Non possiamo lasciare Bologna senza aver acquistato un po’ di Tortellini da gustare una volta arrivati a casa, per ricordare queste splendide giornate attraverso il loro sapore autentico.
Per non sbagliare l’acquisto (anche se a Bologna credo sia difficile trovare un tortellino che non sia all’altezza), ci dirigiamo da PAOLO ATTI ( https://www.paoloatti.com/) un negozio che, per essere sempre stato gestito dalla stessa famiglia dal giorno della sua fondazione ed aver conservato inalterati gli arredi originali, è stato ammesso a fare parte della prestigiosa Associazione dei Locali Storici d’ Italia.
Visitare questo negozio vi permetterà di fare un salto indietro nel tempo, agli inizi del 1900.
I prodotti poi, nemmeno a dirlo, sono eccezionali.
Oltre ai tortellini noi abbiamo assaggiato anche la Torta di riso; molto particolare!
VIA PIELLA
Continuiamo la nostra passeggiata nel centro storico di Bologna e ci dirigiamo in Via Piella che promette di portarci in una Bologna insolita, quasi simile a Venezia.
Il quartiere di Bologna in cui siamo diretti è infatti chiamato “la piccola Venezia” e capiremo presto il perchè.
Una volta arrivati in via Piella si deve cercare una piccola finestrella su un muro. Di fronte alla finestrella ci sono sempre molti turisti ma spero per voi che la possiate trovare chiusa perchè, avere la possibilità di aprirla piano piano e scoprire cosa si nasconde dietro, è sicuramente molto emozionante.
Questo romantico affaccio infatti dà sul canale delle Moline, uno dei pochi canali che non è stato interrato e che mostra una Bologna davvero molto particolare.
Nel Medioevo Bologna era caratterizzata da tanti corsi d’acqua successivamente coperti da strade acciottolate. I corsi d’acqua erano molto importanti per le comunicazioni e per produrre l’energia necessaria a muovere i mulini.
Oggi, in giro per il centro storico, si possono vedere tanti tombini sotto i quali si nascondono i canali e i torrenti. In momenti della giornata particolarmente silenziosi pare che si possa ascoltare il rumore dell’acqua e addirittura il rombo del salto del Reno.
L’ affaccio sul canale delle Moline è stato riaperto nel 1998, e da allora è una meta di turisti ed innamorati.
TORRE DEGLI ASINELLI E GARISENDA
Le Torri sono uno dei simboli di Bologna.
Tra il XII e l’XIII secolo, in città si contavano addirittura 100 torri. Le torri venivano innalzate dalle famiglie ricche della città come simbolo di potere; più la torre era alta più la famiglia era ricca.
Dopo l’XIII secolo molte torri vennero demolite o crollarono e oggi, a Bologna, si contano “solo” 22 torri tra cui, le più famose sono LA TORRE DEGLI ASINELLI e quella della GARISENDA.
La Torre degli Asinelli venne costruita tra il 1109 e il 1119 ed è la torre medievale pendente più alta del mondo (97 m).
Secondo la leggenda, un contadino stava lavorando nei campi quando i suoi asinelli improvvisamente impazzirono e iniziarono a scavare nel terreno.
Ad un certo punto, dal terreno, spuntò un baule pieno di monete d’oro, d’argento e pietre preziose che il contadino rinominò “il tesoro degli asinelli”.
Non disse a nessuno di ciò che era successo, nemmeno alla moglie, però non tenne tutto il tesoro per sé, ogni tanto infatti dava un po’ di soldi in più del normale alla moglie per comprare ciò che serviva alla famiglia. Intanto il figlio crebbe divenendo un uomo di grande cultura; il padre aveva infatti voluto per lui i migliori insegnanti.
Il giovane si innamorò di una fanciulla appartenente a una delle famiglie più importanti di Bologna e il sentimento era ricambiato. Era però troppo grande la differenza sociale per sperare che la famiglia della fanciulla accettasse una simile unione.
La giovane si disperava così tanto che il suo amato decise di affrontare la nobile famiglia. Il padre derise la richiesta del ragazzo e disse che il matrimonio ci sarebbe stato solo se fosse riuscito a costruire una torre molto alta.
Quella stessa sera, il giovane si confidò con il padre che subito gli consegnò il tesoro che aveva custodito e iniziarono i lavori della torre, oggi conosciuta come la “Torre degli Asinelli”.
La Torre degli asinelli è visitabile ma è necessaria la prenotazione.
Noi purtroppo, avendo organizzato il week end all’ultimo minuto, non abbiamo trovato disponibilità e ci è davvero dispiaciuto molto!
Pare infatti che, dopo aver salito 498 gradini, la fatica venga ripagata da una vista di Bologna davvero mozzafiato.
Il costo per la salita è di € 5,00 (adulti) e di € 3,00 (under 12 e over 65).
La Garisenda invece affianca la Torre degli asinelli. Un tempo era alta circa 60m ma, a causa del cedimento del terreno, dovettero abbassarla di circa 10m.
La Garisenda, a causa del cattivo stato delle scale al suo interno, non è aperta al pubblico.
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